10/06/2020
I cambiamenti sperimentati finora sono solo un assaggio e la vera trasformazione avverrà nei prossimi vent’anni, interessando i settori non consumer e conducendo ad un’economia ICT driven: ne è convinto Vittorio Massone, esperto di management e strategie digitali, il quale, con un intervento sul tema della rivoluzione digitale, ha spiegato che la vera digital revolution debba ancora raggiungere il massimo delle proprie potenzialità.
La rivoluzione digitale ha apportato un innegabile cambiamento all’interno delle vite di tutti: le azioni quotidiane, così come il modo di pensare, di acquistare e di lavorare attuati vent’anni fa, sembrano ormai distanti anni luce, tanto è stato radicale questo processo di trasformazione. Tuttavia, la rivoluzione digitale non ha terminato la sua spinta, anzi, come sostenuto dall’esperto in materia di progetti d’innovazione digitale, si può dire che la rivoluzione digitale è al via di un nuovo esordio, allargandosi anche a quegli ambiti all’infuori dell’area consumer.
L’intervento di Vittorio Massone prosegue sostenendo che i mutamenti che negli ultimi venti anni hanno segnato la digital revolution mostreranno i loro effetti nei prossimi venti e più, fino ad avere un’economia ed una società ICT driven in tutti i settori. Finora, infatti, i cambiamenti maggiormente visibili avevano toccato le aree consumer. Oggi, la rivoluzione e le opportunità digitali si stanno spostando negli ambiti operations (le funzioni di un’impresa coinvolte nella messa a disposizione per il cliente di un determinato prodotto), nella catena di distribuzione e in quei business che si rivolgono alle imprese e al commercio tra operatori del mercato e strutture della pubblica amministrazione.
Settori, per loro natura, più lenti nei cambiamenti rispetto a quelli prettamente rivolti al consumo, chiamati a tenere costantemente il passo con i mutamenti nei nostri comportamenti di acquisto. Ciò che è sicuro, conclude l’esperto di management e strategie digitali, è che la rivoluzione digitale che sta toccando i settori non consumer inizierà a muoversi con una scala che genererà impatti molto profondi nel tessuto economico.